martedì 6 maggio 2014

Contrasti e ombre a Trieste

Alle volte basta poco per portare a casa qualche scatto che dia soddisfazione. E' quasi sempre quando meno te l'aspetti che la foto arriva. Vai a farti un giro per fotografare, che so... la Barcolana e te ne torni a casa con una foto di architettura/geometrie, oppure te ne esci per una sessione di paesaggi e te ne torni con una visione particolare tra i vetri rotti dell'area portuale davanti Le Torri.
Credo che l'importante sia uscire con la macchina al collo (meglio in spalla col Blackrapid!) per allenare l'occhio e osservare, osservare, osservare. Non limitarsi a guardare la gente che passa, ma girarsi intorno, seguire le ombre e soprattutto la luce. Dove c'è luce, è molto probabile che ci sia una foto pronta ad aspettare.
Non c'è niente da fare: la luce regala magia all'occhio. Quanti paesaggi, all'apparenza banali, si animano di nuova vita con un bel raggio di luce, o una luce calda del tramonto?
In fondo, il termine "fotografia" significa proprio "scrivere con la luce".
In questa mini-galleria ho raccolto delle semplici foto scattate in giro per Trieste e poi virate in bianco e nero.
Mai gettare via niente: una foto che oggi non ti dice niente, domani potrà rivelarsi nella sua bellezza, nascosta perché il tuo occhio, in quel momento, non è riuscito a vedere "bene". Ma allora perché abbiamo scattato se poi la foto che ne risulta è più banale delle aspettative? Penso sia un'opera di sintesi che operiamo dentro di noi quando inquadriamo e scattiamo: vediamo le potenzialità, ma la scena che ne risulta contiene più di quello che noi avevamo "visto dentro di noi".
Il bianco e nero è un esempio lampante di sintesi: togliere il colore da una foto significa togliere distrazioni e far risaltare le forme (vedi le foto di Mario Giacomelli). Nel caso di queste foto, ho portato il concetto di sintesi al succo della scena: le ombre e i contrasti.
Foto belle? Non credo. Foto buone o semplice esercizio di stile? Ai posteri l'ardua sentenza (non che me ne freghi più di tanto). Quel che è certo è che qualcosa mi ha portato a premere il pulsante di scatto della macchina in quel momento e sta allo spectator trarre le sue conclusioni.







2 commenti: