La valle di Rakov Skocjan, percorsa totalmente dal Rio dei Gamberi, è anche conosciuta con il nome di Valle di S.Canziano.
Questa zona idilliaca, un tempo di proprietà del Principe di Windishgraetz, è divenuta zona protetta ed inserita come Parco Naturale della Slovenia dal 1949.
Per raggiungere la valle, che si estende per circa 4km nei boschi ai piedi della catena montuosa del Javornik, si deve oltrepassare Postumia e proseguire per Rakek lungo la strada interna che corre parallela all'autostrada Postumia-Lubiana. La strada, pur non essendo asfaltata, è in ottime condizioni di percorribilità...tranne quando l'intera valle si allaga nei periodi di forti piogge.
Con la macchina di arriva al primo punto di osservazione proprio sopra il Grande Ponte Naturale (Veliki Naravni Most): una volta rocciosa dello spessore di circa 23m con un'apertura alta 19m e larga 48m, al di sotto del quale scorre il Rio dei Gamberi.
Nei periodi di siccità ci si può inoltrare sotto l'arco , oltrepassarlo e addentrarsi fino all'imboccatura della Zatocna (o Tkalka) Jama (Grotta del Tessitore). E' qui che il fiume Rak penetra nel sottosuolo per poi riaffiorare appena dentro la Grotta di Planina nel famoso immissario sotterraneo a Y del fiume Pivka.
Si consiglia di proseguire fino al maestoso Piccolo Ponte Naturale (Mali Naravni Most) e discendere nell'adiacente Grotta del Principe Ugo (Zelska Jama) da cui fuoriesce il Rio dei Gamberi che ha origine dal vicino Lago di Circonio (Cernisko Jezero).
La valle di Rakov Skocjan è stata la prima meta fotografica di "reportage" da quando ho acquistato la mia prima macchina fotografica reflex. E parliamo dell'inverno 2011.
Siamo poi ritornati in più riprese in questo luogo fantastico che regala sempre emozioni fortissime e ammirazione nei confronti di un simile capolavoro della natura.
Le foto qui raccolte sono state scattate in diversi periodi dell'anno (inverno, primavera, estate) e ogni volta ci ha regalato dei soggetti nuovi da fotografare: le favolose stalagmiti di ghiaccio, il fiume Rak nel pieno del suo vigore, e un periodo invernale di gelo e siccità ci ha permesso di percorrere il fiume a piedi lungo la sua superficie fin nelle viscere della Grotta del Principe Ugo.
Ancora molto c'è da esplorare, motivo per cui questa meta rimarrà sempre una delle mie preferite "in zona" oltre a suscitare in me ricordi a cui sono molto legato.
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