Detta così, effettivamente, non suona bene. La Risiera di San Sabba (che, per chi non lo sapesse, è l'unico lager nazista italiano) meriterebbe un maggior rispetto in nome del suo esser un Monumento Nazionale in memoria dei (tanti) caduti, deportati, torturati, uccisi e bruciati nel forno crematorio nell'ex-pileria di riso.
E' altresì vero che per i triestini della mia generazione, la Risiera è stata semplicemente un posto nel quale tutti noi, da ragazzi, siamo stati (de)portati con la scuola o con i genitori, senza renderle l'adeguata giustizia e rispetto che avrebbe meritato.
Era da un bel pò che non ci tornavo. Forse da uno di quei pellegrinaggi adolescenziali forzati.
L'ingresso libero è sicuramente una forza motivante molto forte per incitare me e Peko, macchine fotografiche alla mano, ad entrare in Risiera per un tour fotografico toccata e fuga nella la mezz'ora d'aria concessagli prima che i gemelli e la "moglie" tornino a casa.
Dentro chi ci troviamo? I sopracitati mocciosi che, generazione in generazione continuano ad essere trascinati in Risiera inconsapevoli di cosa fu quel luogo molto prima dell'era dei cellulari e dei gameboy.
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