Un pomeriggio di ferie. Bella giornata fuori, divano confortevole dentro. "Che facciamo?" - chiedo io - "Usciamo a fare una passeggiata?" - "E dove?" - "Boh!"
Così ci avviamo "all'avventura" verso San Servolo. Forse il tempo tiene e riusciamo a fare una camminata fino al ciglione.
Dopo un pò di slalom tra le pozzanghere, posteggiamo la mitica Smart all'ingresso del sentiero e ci incamminiamo.
Pessima scelta l'aver indossato una felpa viola: Morena viene presa d'assalto dalle mosche cavalline. Alla destra, una vasta distesa sassosa tempestata qua e là da qualche basso arbusto e qualche sporadico alberello.
"Vedi? Un tempo, a inizio secolo, tutto il Carso triestino era così. Poi è stata l'opera di rimboschimento con il Pino Nero che ne ha cambiato l'aspetto".
Una Volvo bianca ci passa accanto percorrendo lo sterrato. "Cheppalle... non possono camminare questi?".
Dopo circa un'ora e mezza di sentiero arriviamo al limitare del ciglione del Monte Carso. Ci spingiamo un pò più avanti, verso la spianata dove si lanciano col parapendio e vediamo la Volvo bianca.
Dire che siamo arrivati appena in tempo è dire poco. Dieci minuti prima o dieci minuti dopo e ci saremmo persi questi scatti.
E' la prima volta che vedo da vicino un lancio con parapendio e, per fortuna, la mia Canon è sempre con me.
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