Questa mattina, invece, era dedicata a un workshop di fotografia di strada per le calle di Muggia. Tema della mattina: "le persone di Muggia (ovvero "i Mujesani").
Incontro ore 9.00 in piazzetta. Pausa colazione in clima di totale relax. Giornata stupenda, sole e caldo ma non afoso. Giornata ideale per sfoggiare la mia maglietta nuova di zecca:
Verso le 9.30 l'ordalia di fotografi si riversa per le stradine della cittadina di mare pronta per il zoosafari umanistico. In seguito un mujesano doc affermerà: "Diop*****, ma dove semo? A Cinecittà?".
A Muggia si respira un clima veneziano e tutto richiama la Serenissima: il leone di San Marco in piazza del municipio, le calette strette sulle quali si affacciano le case a due o più piani. Non a caso i Triestini (ma non solo) chiamano "Muja" la piccola Venezia.
Il tema da svolgere non è difficile perché questo piccolo paese è una fucina inesauribile di personaggi degni di essere immortalati anche se lo scopo principale prefissatomi era quello di osservare il metodo di Franchi più che rincorrere lo scatto della giornata. Infatti questo dovrebbe essere lo scopo di un workshop: osservare e imparare e una cosa che oggi ho sicuramente imparato è che per una grande foto ci vuole, da un lato un pò di faccia tosta e di spigliatezza, dall'altro la necessità di stabilire un rapporto diretto con il referente (o Spectrum come lo definisce Barthes).
E' stato uno spasso propedeutico seguire Mosè nelle sue "scorribande" mentre entrava nei negozietti a trattare con i "padroni di bottega" per uno scatto di stampo humanist.
E il metodo paga, perché i nostri scatti (noi, nel senso di "noi allievi") hanno avuto vita di riflesso grazie all'intraprendenza di Mosè che riusciva a vedere le opportunità di foto e convinceva i soggetti a posare per lui, come dei modelli, in cambio solo di quattro chiacchiere e un sorriso.
Splendida giornata. Grazie Mosè. Torna a trovarci!
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